Ginevra e Losanna "invase" dai medici stranieri
Il Chuv e l'Hug una babele
di 100 diverse nazionalità
PATRIZIA GUENZI
Una Torre di Babele è stato definito il Chuv di Losanna, dove tra il personale sanitario si contano un centinaio di nazionalità diverse. Se nel 2007 erano impiegati 197 frontalieri, dieci anni dopo erano 799, un aumento del 40 per cento, senza che il numero totale di dipendenti sia lievitato allo stesso modo, da 9.339 è infatti andato a 12.763. Anche a Ginevra la situazione non è molto diversa. Negli ospedali universitari (Hug), infatti, gli stranieri superano addirittura gli svizzeri (5874 contro 5686), e raggiungono il 51 per cento. Percentuale che varia a dipendenza delle professioni: 54 per cento di francesi per le cure infermieristiche, 21 per cento del personale amministrativo e solo il 16 per cento per i medici. Degli oltre 3.880 collaboratori di nazionalità francese che lavorano all’Hug, l’86 per cento abita in Francia, oltre 3.300 frontalieri che fanno avanti e indietro quotidianamente. C’è però un aspetto curioso: 1.137 impiegati svizzeri sono domiciliati in Francia, il 20 per cento dei 5.686 collaboratori di nazionalità svizzera. I problemi di alloggio sul territorio elvetico sono la ragione principale di questa situazione.
Sul fronte privato la realtà è identica. Nelle strutture nei pressi della frontiera francese il tasso di frontalieri può superare il 60 per cento.
12.09.2020